giovedì 28 aprile 2011

Il significato nascosto della Speranza

Mi rendo perfettamente conto: la speranza non appartiene a questo mondo. Essa piuttosto può appartenere ad altri mondi. Se ne ha nostalgia, come ideale rimane ancorata al nostro sistema-uomo. Essa non esite. Altro non è che bagliore, illusione e ripetuto rimando di migliorie mancanti. E' vita che va via, mentre l'attesa sotto la pioggia non snerva più poiché ha vinto la rassegnazione. Non ha ragione di esistere se non in spiriti falliti o in procinto di esserlo. Nella concezione più alta, spirituale, intesa come Provvidenza essa è due volte più infida. La prima perché abbaglia, la seconda perché è consapevole di farlo. E' gestita e usata per fini d'allevamento. Ma c'è di più. Riflettete insieme a me: se essa esistesse davvero, come mai la sua spinta, il suo stimolo, il suo bisogno di imporsi, la sua necessità non si manifestano in atti che stravolgono le nostre vite? Nonostante la fiducia incondizionata che riponiamo in Lei essa ci annebbia, spingendoci sempre di più nel baratro dei nostri destini, con voce sottile che soffia in noi la speranza del cambiamento. E noi continuiamo a sentire freddo, a coprirci le spalle ormai curve e i volti segnati dal tempo morendo con la speranza di risorgere, perché no! Non bisogna guardare alla speranza per cambiare le cose in un'epoca come la nostra. A guardare indietro, nei momenti bui della storia, la speranza sola poteva salvarci. Essa giungeva e come fiume inondava i nostri destini. Noi ci siamo lasciati cullare dalla speranza dei vari cambiamenti e il risultato è stato un brutto arresto. Il fiume ha portato detriti e rifiuti accumulatisi nel tempo. Bisogna affrontare la speranza eliminando da essa gli elementi ingannevoli. Piegarla alle nostre aspettative. E lo si può fare solo in un modo. Attribuirle significato umano e non divino. Solo quando la speranza non c'è si manifesta l'essenza dell'essere umano. La fiducia che il futuro sia migliore del presente non aiuta nè il presente nè il futuro, e alla lunga produce paradosso. Blocca l'azione e induce a ri-flettere il passato. L'essere umano se spera non agisce e le conseguenze sono nefaste. Se agisce significa che attua il suo futuro e quindi non ha bisogno di sperare. La Speranza è un sedativo. Chi ne è immune riesce a somministralo. Gli effetti collaterali di chi spera sono malinconia, moralismo, ipocrisia e conformismo. La speranza è una luce che ogni essere umano scorge e considera come la sua propria luce, che deve seguire. E' un segno, una scossa, una scintilla che libera l'azione e la meraviglia, quindi la vita. E' ciò che ci tiene in vita con le sue molteplici illusioni. E' la carota per l'asino. L'importante è saperlo. Non è niente di più.

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