sabato 1 settembre 2007

21/12/2012...Aspettiamo o corriamo?

Il mondo è invaso da morbi. Non sono nell'etere. Ma vivono e si riproducono dentro di noi. Sempre più attraverso le generazioni. Successive. Molto in fretta ci corrodono. Questi germi prendono sembianze di uomo o donna. Siamo noi stessi. Che riproducendoci li riproduciamo. Ci sviliscono e ci annullano. Le ultime generazioni sono allo sbando. Il mondo è diventato una vetrina in cui il corpo è osannato a discapito di una profondità. Ma c'è mai stata poi questa fantomatica profondità?! Sesso, omicidi, depressioni, suicidi la fanno da padrona. L'ambiente è diventato una fogna alla quale attingiamo acqua per bere putridità. I fiumi e i mari sono totalmente inquinati. La terra produce solo sostanze Ogm. Gonfiate. Con scarso apporto di elementi nutritivi. Il clima balla sulle nostre teste, influendo negativamente, con sbalzi di temperature che minano il nostro già precario senso di equilibrio. L'aria non è più quasi respirabile. Inspiriamo particelle che si attaccano ai polmoni che fluiscono per mezzo del sangue al cuore e al cervello. E lì restano. Tutto questo crea malattie. Nuove. Da debellare attraverso farmaci industriali. Ma la materia prima viene estratta pur sempre dalla terra. E' un circolo vizioso. Di solito ad ogni cavallo di secolo succede qualcosa. Noi siamo e a cavallo di secolo e a cavallo di millennio! Le varie profezie (Sacerdoti Maya, Nostradamus, etc) nonché studi scientifici pongono una data in cui si crede possa avvenire un cambiamento radicale. Come sempre accade, c'è chi ritiene che il cambiamento sia positivo e chi invece negativo. Chi avvalora tesi apocalittiche, chi di speranza. Forse l'umanità avrà modo di salvarsi cambiando radicalmente il suo modo di vivere irrispettoso. O forse no. I segnali ci sono già. Se i potenti e le multinazionali del petrolio e delle industrie in genere (auto, farmaceutiche, detersivi, etc) non si attivano perché ottenebrati dai loro profitti, sta a noi mostrargli e urlargli che così avanti non si può andare. Ma i tempi sono ancora acerbi. Ma non lontani. Non troppo. L'esasperazione è vicina però. E crea scompiglio. Turbamento. Ansie. Anziché recuperare questo mondo se ne cercano altri (Luna, Marte) su cui mettere radici. Attraverso le nostre tecnologie creare acqua, terra, frutti. Tutto artificiale. I veri extraterrestri saranno i nostri posteri! Forse non si può scappare da quello che siamo. Andare su altri mondi senza imparare dai nostri sbagli non serve a niente. Ma l'essere umano ha voluto conoscere e quindi è destinato a cercare e ricercare. Per raggiungere Dio. Ma il Buddha rimanendo immobile sulla terra, Dio non lo ha raggiunto e conosciuto ugualmente?!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come sempre qua si affrontano temi di un certo spessore... Solo che si è un po' troppo catastrofici e pessimisti a volte.
L'emergenza socio-ambientale in cui ci troviamo oggigiorno è innegabile e saremmo degli sprovveduti a sottovalutarla ma la via giusta credo che sia quella di essere sempre energici e propositivi davanti a problemi così grandi. Ognuno di noi anzichè gettarsi nel pessimismo dovrebbe essere fiducioso nel futuro e pertanto cominciare a dare il suo piccolo contributo affinchè questo possa risultare migliore o almeno non peggiore del presente, per noi e per i nostri figli. Quindi la risposta più concreta al capitalismo cieco e distruttivo dei nostri giorni è quella di impegnarci noi in prima persona a compiere gesti, anche piccoli, nell'apparente insignificanza della quotidianità, a favore dell'ambiente e degli altri, cercando di trasmettere sempre a più persone questà mentalità.
Soprattutto io sono del parere che è sbagliato riversare le nostre risorse nella ricerca di un altro luogo diverso dal pianeta Terra dove vivere mentre saebbe più corretto prodigarsi nel ristabilire i giusti equilibri per poter continuare a vivere, anzi a goderci, il nostro meraviglioso pianeta. Questa è solo l'espressione più estrema di quell'atteggiamento consumistico sempre più radicato nella società odierna chiamato "usa e getta". Il nostro pianeta non è un vecchio abito lacero da buttar via dopo averlo dismesso! E con quali intenzioni poi? Di colonizzare un nuovo pianeta per infine distruggere anch'esso? E si andrà avanti così all'infinito? E' veramente questa la nostra strategia? Ma siamo uomini o locuste che devastano tutto ciò che incontrano? Allora siamo noi i tanto temuti alieni invasori dagli atteggiamenti ostili che rappresentiamo nei libri e nei film di fantascienza!