giovedì 27 settembre 2007

Dietro il velo.

Bisogna sperimentare. Vivere. Sulla propria pelle ciò che la vita dona. Che siano dolori o gioie formano, temprano e creano cambiamento. Ci si stupisce di come a volte i poveri e i barboni, specchio delle nostre paure, riescano a "voler" vivere. E ci si meraviglia, di contro, come manager strapagati cadono in depressione e cercano di suicidarsi. La vita è bella e ha un grande significato. Scoprire la nostra vita è semplicemente vivere. Solo così si può conoscere e noi stessi e gli altri. Qualcosa in più di noi e di loro. Nella vita può capitare di tutto. Passare da periodi completamente bui a periodi pieni di luce. Senza il minimo preavviso. Il destino non domina la nostra vita, ma sarebbe altrettanto presuntuoso credere che noi possiamo dominare le nostre vite non tenendo conto di ciò su cui nulla possiamo. Credo che l’involucro essere umano possa trovare un senso, più che una risposta ai vari perché. E le prove, le sfide, le paure, gli amori vecchi e nuovi indicano il percorso che stiamo tracciando per arrivare a questo senso. Bisogna stare attenti a ciò che complessivamente siamo e stiamo diventando. Qualche mancanza verso noi stessi o gli altri, qualche disattenzione non può fare altro che insegnarci ad essere diversi da quello che siamo stati e migliorare. E’ un giro di boa per riflettere, è una pausa interiore per trasformarsi. Può capitare di intestardirci su qualcosa, su qualche punto che crediamo irremovibile dalle nostre vite senza il quale per noi non ci sarebbe realizzazione alcuna. Ognuno ha il suo mattone che grava sulla testa. Bisogna liberare la mente. Creare un vuoto. E accettare ciò che offre la vita, fosse anche la più atroce sofferenza. Perché è proprio lì che si manifesta la bellezza. Una retta infinita di dolore per un solo punto di gioia. L’ego pronunciato distanzia dagli altri. E il soggetto egoista vede non altri soggetti ma oggetti su cui porre un controllo. Bene. Io credo che il soggetto egoista distanzia se stesso. Si annulla, si isola. Ognuno di noi ha bisogno di un'altra persona, fosse solo semplicemente per guardarla negli occhi. O starle semplicemente accanto. Molte le sottili tentazioni nella vita. Difficile evitarle. Impossibile oggi. Ma l’isolamento non è la soluzione. Né essere circondati e avere un seguito solo perché si siano creati legami di un qualsiasi potere. Serve un briciolo di compassione. Il soffrire insieme. Cioè ammettere il comune senso di smarrimento che viviamo. Ammettere le nostre debolezze. Il che non significa platealmente lamentarsi e piangere. Significa vivere con la certezza che tutti, barboni e manager, abbiamo lo stesso innato e antico bisogno d’amore. La differenza è la fortuna capitata all’uno. Bisogna capire a quale dei due però!! Nell’elemosina si stringe la mano alla povertà, nostra prima che del povero che la chiede. E’ a noi che diamo una dimensione umana. Che restituiamo un cuore. O nella Bibbia o in alcune letture su San Francesco d’Assisi vi è scritto più o meno questo: "Di cosa ti preoccupi uomo? Non vivono l’animale e la pianta sulla terra senza accumulare tesori?" Raggiungere questa illuminazione è da Santi. Ma rimane l’esempio vivente di come un essere umano possa divenire Santo. Il soggetto egoista con tutte le sue brutture, le sue ipocrisie non guadagna ma perde. In Serenità, in Amore. In Libertà. Egli è schiavo di ciò che ha. E non vuole darlo a nessuno. Ma se desse una briciola il suo cuore comincerebbe a battere. Neanche la persona talentuosa non deve nulla a sé. Figuriamoci un ricco! E’ difficile il mondo perché ognuno di noi viene tradito dal suo io e combatte sempre perché nonostante voglia bene poi compie inevitabilmente il male. E piano piano il male diventa lui stesso. Uno struggimento che a volte affiora, altre volte rimane latente e controllato dalla ragione, dall’io. La filosofia indiana dice che chi prende forza solo dalla sfera dell’io risulta forte, ambizioso, per niente attento alle esigenze altrui. Si sente potente in pratica, da non vedere altro se non se stesso. Però aggiunge che il rischio del prelievo può essere il collasso psico-fisico, con danno a volte irreparabile. In quanto essere umani siamo sottoposti a tutte le tentazioni. E vi cadiamo sempre. Ammettere almeno questo potrebbe prima o poi illuminarci la via da seguire in meglio. Non per diventare Santi, ma esseri umani migliori. C’è chi riesce a convivere con se stesso anche dopo aver fatto scelte poco pulite perché trova un compromesso razionale continuo. Anche per tutta la vita. E c’è chi no. Gli occhi non mentono, neanche lo specchio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

il mondo è fatto per gli dei